La SAICI SNIA Viscosa nella Val Meduna

Domenica 20 ottobre 2024

Visita alle dighe costruite dalla SNIA Viscosa SAICI nella Val Meduna e alla mostra “Montagne d’acqua. L’idroelettrico in Val Meduna”, promossa dai Comuni di Tramonti di Sopra e di Tramonti di Sotto e realizzata con le fotografie dell’Archivio Primi di Torviscosa.

Prenotazioni entro il 10 ottobre con sms o Whatsapp al numero 371 5682496 o con mail a protorviscosa@gmail.com (indicare nome e cognome di tutti i partecipanti per cui si desidera prenotare). La visita si effettua solo se ci saranno almeno 40 partecipanti.

Vedremo:

  • la centrale “Marinotti” di Meduno (esterno)
  • la diga di Ponte Racli e il borgo in gran parte sommerso dal lago artificiale di Redona
  • le mostre allestite a Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto

Ci accompagnerà il curatore della mostra Moreno Baccichet, architetto e docente di Urbanistica e Pianificazione territoriale nelle Università di Udine e Venezia.

Programma di massima:

  • ore 8.30: partenza da Torviscosa con pullman
  • ore 10.00: visita alle mostre di Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto
  • ore 13.00: sosta pranzo
  • ore 14.30: Redona, diga di Ponte Racli
  • ore 16.30: partenza per Torviscosa (rientro per le ore 18.00)

Costo: 20 € per il rimborso spese per il pullman e l’assicurazione
Costo per i soci Pro Torviscosa: 10 €

Le dighe della Val Meduna e la centrale “Marinotti” di Meduno furono costruite dalla SAICI di Torviscosa (gruppo SNIA Viscosa) a partire dalla fine degli anni Quaranta in concomitanza con l’impianto soda-cloro di Torviscosa, che richiedeva una notevole fonte di energia elettrica non disponibile nella Bassa Friulana. La diga di Ponte Racli e la centrale idroelettrica di Meduno entrarono in funzione nel 1952. In seguito, vennero costruite anche le dighe di Selva e di Ca’ Ciul, anch’esse collocate sull’asta fluviale del Meduno. Le tre dighe dettero origine ad altrettanti laghi artificiali.

“Il progetto provocò una grande trasformazione paesaggistica e segnò anche un momento di discontinuità nel rapporto con le risorse ambientali. Fino ad allora gli abitanti della valle erano stati i soli utilizzatori dei beni della valle. Da questo momento lo Stato e i privati, nel caso specifico una affiliata della Snia Viscosa, la SAICI, entravano in valle con progetti di ingegneria di una dimensione e complessità sconosciuta fino ad allora” [dalla presentazione della mostra a cura di Moreno Baccichet].