La città dell’autarchia e della cellulosa

Torviscosa appartiene al gruppo delle città nuove del Novecento, costruite durante il Ventennio fascista nelle zone di bonifica allo scopo di accogliere i nuovi coloni che vi si trasferivano. Rispetto alle altre, Torviscosa ha due caratteristiche peculiari: è sorta non solo con funzioni agricole, ma anche per esigenze industriali e la sua organizzazione è stata gestita non tanto dall’apparato statale, ma piuttosto dall’azienda a cui doveva servire. La sua fondazione, infatti, si deve alla SNIA Viscosa (con cui Torviscosa condivide, non a caso, una parte del proprio nome), una delle più grandi e importanti aziende italiane dell’epoca, specializzata nella produzione di fibre tessili artificiali ricavate dalla cellulosa. Il progetto rispondeva alla volontà della SNIA di adeguarsi al modello economico autarchico proclamato dal regime fascista, che richiedeva, per quanto possibile, l’utilizzo di materie prime italiane. La produzione di una cellulosa “nazionale” impose un importante cambiamento nei processi industriali della SNIA Viscosa, che fino al 1937 si era occupata esclusivamente del trattamento della cellulosa acquistata da altre aziende soprattutto estere. La sfida autarchica presupponeva invece la coltivazione locale di piante da cui poter ricavare la materia prima, che doveva poi essere opportunamente lavorata nella stessa sede per evitare onerosi spostamenti. Il progetto necessitava perciò di un’area adatta e particolarmente estesa, che viene individuata nella Bassa friulana, nei dintorni del piccolo borgo rurale di Torre di Zuino dove l’azienda acquista, nel 1937, vasti terreni inseriti nel piano della “bonifica integrale”. Il nuovo insediamento agricolo-industriale viene affidato a un’apposita società del gruppo SNIA, la SAICI (Società agricola industriale cellulosa italiana), diretta dallo stesso presidente della SNIA Franco Marinotti.

Torviscosa viene così chiamata la “città dell’autarchia” e poi la “città della cellulosa”. Allo stesso tempo, a Torviscosa si riconoscono anche altre “città”, derivate dalla particolare storia della sua origine e del suo sviluppo urbanistico.