Un progetto di ricerca promosso dalla Pro Torviscosa, in collaborazione con la Fondazione Micheletti e l’associazione Nord Est Guide e il sostegno economico della Regione Friuli Venezia Giulia
L’insediamento del complesso industriale della SNIA Viscosa – SAICI a Torviscosa provoca fin dall’inizio (1938) problemi di carattere ambientale nella laguna di Marano, dove finiscono gli scarichi delle produzioni industriali. Sono proprio i pescatori di Marano che per primi protestano per i danni alla fauna ittica e alle valli da pesca, al punto che il Comune di Marano nel 1949 decide di intraprendere anche azioni legali contro la SAICI. Nel 1950 entra in produzione l’impianto cloro soda a celle di mercurio. Nei 58 anni di attività questo stabilimento scarica nelle acque pubbliche e da lì nella laguna di Marano circa 200.000 kg di mercurio. Nel 1962 la situazione ambientale si complica ulteriormente con gli sversamenti prodotti dall’impianto del caprolattame che contengono vari tipi di solventi.
Il primo impianto di depurazione viene costruito solo alla fine degli anni Ottanta e soltanto a partire dagli anni Novanta si riconosce formalmente il grande valore naturalistico della laguna a livello locale (due riserve naturali regionali) ed europeo (Zona Speciale di Conservazione per la protezione di habitat e specie animali e vegetali significative a livello europeo, Zona di Protezione Speciale per la tutela delle specie di uccelli selvatici e dei loro habitat, Rete Natura 2000).
Nel frattempo, l’inquinamento industriale della laguna è proseguito quasi indisturbato ed è soprattutto all’iniziativa popolare che si devono le principali iniziative di protesta, che arrivano anche ad azioni legali. Se da un lato gli interventi dei cittadini, dei comitati, delle singole amministrazioni comunali e delle associazioni ambientaliste rivestono un grande interesse storico-etnografico, dall’altro la natura non sistematica di questi interventi impedisce una facile ricostruzione degli eventi. Il presente progetto si propone perciò di individuare, raccogliere e sistematizzare i documenti che testimoniano delle battaglie ambientali in difesa della laguna e che verosimilmente hanno forme diverse: atti amministrativi conservati negli archivi storici comunali, documenti conservati negli archivi aziendali, articoli di stampa, volantini di protesta, testimonianze orali.
Nonostante l’enorme impatto negativo delle attività industriali della SNIA sull’ambiente lagunare, l’area riveste ancora un grande interesse naturalistico, riconosciuto dagli istituti di tutela regionali ed europei. Come hanno dimostrato le vicende passate, la salvaguardia delle risorse naturali e ambientali deve però poter contare anche sul riconoscimento del loro valore da parte dei cittadini e il fine ultimo del progetto è proprio quello di sensibilizzare i cittadini sulla necessità di farsi promotori della loro tutela. Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile la ricerca preliminare che permetterà di ricostruire i fatti che hanno determinato la situazione attuale, ma è altrettanto importante, al di là del contesto storico, che i cittadini conoscano e riconoscano l’importanza naturalistica dell’area lagunare e i rischi ambientali che potrebbero comprometterne il delicato equilibrio. Il progetto comprende quindi anche visite guidate sul territorio, condotte da guide appositamente formate che possano illustrare il presente alla luce delle vicende storiche del passato.
Coordinamento storico-scientifico: Mareno Settimo (Pro Torviscosa aps)
Consulenza metodologica e scientifica: Marino Ruzzenenti (Fondazione Luigi Micheletti)

Avanzamento del progetto
Marzo 2025: classificazione dei materiali
Novembre 2024: inizio della ricerca documentaria
Ottobre 2024: predisposizione del sito web cid-torviscosa.it